Nel 1994 nell’ambito del Regolamento Comunitario 2080/92, alcuni ettari a seminativo vengono convertiti in impianti di arboricoltura da legno rappresentati da essenze pregiate a ciclo lungo (30-40 anni).
Questa scelta si inserisce appieno in un meditato piano di razionalizzazione e diversificazione della produzione in colture annuali e a più lungo termine, sì economicamente sostenibili ma anche attente ad uno fragile equilibrio ecologico/ambientale.
Sono state impiantate circa 35.000 piante (noce – farnia – frassino – ciliegio – ontano nero – carpino bianco) su una superficie di ben 42 ettari.
E’ stato poi realizzato un vasto piano di "CONSERVAZIONE e REALIZZAZIONE di elementi dell’AGROECOSISTEMA a prevalente FUNZIONE AMBIENTALE e PAESAGGISTICA" volto a tutelare il paesaggio cercando di conservare gli elementi un tempo maggiormente rappresentati sul territorio aziendale, quali i filari di platani, a tutelare gli habitat naturali attraverso la creazione di nuove siepi e filari (più di 10.000 metri lineari), per aumentare le specie vegetali presenti salvaguardando in questo modo anche la biodiversità animale.